L’INPS ha confermato le date di pagamento dell’assegno unico di luglio: previsti arretrati per le famiglie che hanno presentato l’ISEE entro il 30 giugno.

L’assegno unico di luglio 2025 è in arrivo e, per molte famiglie, potrebbe riservare una piacevole sorpresa. L’INPS ha confermato che la prestazione verrà erogata nei giorni 21 e 22 luglio, come previsto dal calendario dei pagamenti per il secondo semestre dell’anno.
In particolare, alcune famiglie potrebbero ricevere un importo più alto rispetto ai mesi precedenti: si tratta di quelle che hanno aggiornato l’ISEE entro il 30 giugno 2025. Questa scadenza, infatti, rappresentava il termine ultimo per ottenere gli arretrati spettanti da marzo in avanti, nel caso in cui si fosse inizialmente saltata la presentazione dell’indicatore.
Arretrati in arrivo: cosa cambia con l’ISEE aggiornato
L’assegno unico è una prestazione legata al valore dell’ISEE del nucleo familiare. In assenza della dichiarazione aggiornata, l’importo erogato è quello minimo — 57,50 euro per figlio — indipendentemente dalla reale condizione economica del beneficiario.
Chi ha provveduto a presentare l’ISEE entro il 30 giugno può recuperare le mensilità mancanti da marzo, che verranno accreditate nell’ultima settimana di luglio, in aggiunta all’assegno del mese. Il risultato? Un pagamento più consistente, che includerà gli arretrati spettanti e la quota ordinaria di luglio.
Le famiglie che, invece, non hanno aggiornato l’ISEE entro la scadenza, non potranno più ottenere gli arretrati e continueranno a ricevere l’assegno con l’importo minimo fino alla presentazione di una nuova DSU.
Quanto spetta con l’assegno unico 2025: importi e soglie ISEE
A partire da gennaio 2025, gli importi dell’assegno unico sono stati rivalutati dello 0,8%. Questo significa che:
- chi non presenta l’ISEE o ha un ISEE superiore a 45.939,56 euro riceve l’importo minimo, pari a 57,50 euro per figlio;
- chi invece rientra nella fascia ISEE più bassa (fino a 17.227,33 euro) ha diritto a un assegno massimo di 201 euro per figlio.
Secondo i dati dell’Osservatorio INPS, nei primi quattro mesi dell’anno l’ente ha erogato oltre 6,5 miliardi di euro a più di 6 milioni di famiglie, coprendo circa 10 milioni di figli. Nel mese di aprile, l’importo medio per figlio è stato pari a 167 euro, con oscillazioni tra 57 e 224 euro.
Conguagli, crediti e debiti: come funzionano i ricalcoli

Come di consueto, per i pagamenti soggetti a conguaglio — sia a credito che a debito — l’accredito avverrà nell’ultima settimana del mese, separatamente dalle date fisse del 21 e 22 luglio.
L’INPS effettua i ricalcoli sulla base dell’ISEE aggiornato e dei dati in possesso. Se l’importo precedentemente erogato era inferiore al dovuto, le famiglie riceveranno la differenza a credito insieme all’assegno ordinario. Al contrario, in caso di erogazioni superiori rispetto al dovuto, l’Istituto potrà procedere al recupero delle somme in eccesso.
È quindi fondamentale tenere sotto controllo lo stato delle proprie pratiche sul portale INPS, anche per verificare eventuali comunicazioni relative a ricalcoli o rettifiche.