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Assegno 850 euro anziani: requisiti, ISEE e domanda INPS

Assegno 850 euro anziani: requisiti, ISEE e domanda INPS
Photo by wir_sind_klein – Pixabay
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Il beneficio decorre dal mese di presentazione della domanda e può includere arretrati, ma serve documentare le spese con ricevute valide.

Assegno 850 euro anziani: requisiti, ISEE e domanda INPS
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Il nuovo Bonus anziani 2025, introdotto dal decreto legislativo n. 29/2024 in attuazione della legge delega n. 33/2023, mira a garantire un sostegno concreto alle persone ultraottantenni in condizioni di gravissima non autosufficienza. Il beneficio consiste in un assegno mensile di 850 euro, che sostituisce l’indennità di accompagnamento e altre prestazioni erogate dagli ATS.

I requisiti da soddisfare sono stringenti: almeno 80 anni di età, un ISEE sociosanitario ordinario non superiore a 6.000 euro, il riconoscimento del livello di bisogno assistenziale gravissimo da parte dell’INPS e la titolarità (o il diritto a percepirla) dell’indennità di accompagnamento. Una volta presentata la domanda, il sistema attiva automaticamente una serie di controlli per verificare la sussistenza delle condizioni richieste.

Controlli su ISEE, accompagnamento e nucleo familiare

I primi filtri automatizzati si concentrano su quattro aspetti fondamentali: il valore dell’ISEE, la titolarità dell’indennità di accompagnamento, la composizione del nucleo familiare e la presenza di disabilità. Se tutto risulta in regola, la domanda procede senza necessità di intervento umano. Altrimenti, viene inoltrata alla sede territoriale dell’INPS per ulteriori accertamenti.

Sull’ISEE, è possibile utilizzare il valore del 2024 per le domande inviate a gennaio e febbraio 2025. Se i dati risultano mancanti, difformi o superiori al limite previsto, la domanda resta in sospeso fino alla verifica manuale da parte dell’ufficio territoriale. In caso di conferma del superamento della soglia, l’istanza viene respinta. Al contrario, se l’ISEE corretto rientra nei parametri, la pratica riparte.

Simile il meccanismo per l’indennità di accompagnamento: il sistema consulta gli archivi INPS per accertare che il richiedente ne sia titolare. In caso contrario, il dossier viene valutato manualmente e, se emergono le condizioni per il diritto, aggiornato. Se invece il richiedente non ne ha diritto, l’istanza viene respinta.

Infine, la verifica sulla composizione del nucleo familiare e la presenza di disabilità si basa sui dati del questionario e sui riscontri dell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR). Anche qui, in caso di incongruenze, l’INPS effettua ulteriori controlli prima di stabilire il punteggio sul bisogno assistenziale gravissimo.

Arretrati: cosa sapere e come ottenerli

La prestazione decorre dal primo giorno del mese di presentazione della domanda. Oltre alla quota fissa pari all’indennità di accompagnamento, viene riconosciuto un “assegno di assistenza” integrativo, fino a un massimo di 850 euro mensili. Questo importo, finalizzato alla copertura delle spese per l’assunzione di assistenti familiari o per l’acquisto di servizi di cura, è erogato tramite la piattaforma “Prestazione Universale”.

Gli arretrati spettano a partire dal mese di decorrenza fino all’inizio dei pagamenti correnti, ma richiedono una rendicontazione obbligatoria. I beneficiari devono inviare all’INPS, entro 30 giorni dall’accoglimento della domanda, la documentazione delle spese sostenute:

  • Per rapporti di lavoro domestico: contratto firmato e buste paga quietanzate;
  • Per servizi acquistati: fatture elettroniche complete di ricevuta di pagamento.

Le due modalità di spesa sono alternative: non è possibile utilizzarle nello stesso mese.

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Invio della documentazione e prossimi aggiornamenti

Per caricare i documenti richiesti, il richiedente deve accedere alla domanda nella sezione “Variazioni e integrazioni” e selezionare l’opzione per gli allegati. L’INPS provvederà a informare gli utenti sull’attivazione della funzionalità tramite un messaggio ufficiale.

Il processo, completamente digitalizzato, punta a semplificare la gestione e garantire un’erogazione più rapida delle somme spettanti. L’attenzione però resta alta: ogni passaggio, dalla domanda al pagamento, è soggetto a rigidi controlli per assicurare la correttezza delle prestazioni.