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Affitti in Europa: domanda record ma l’offerta è al minimo

Affitti in Europa: domanda record ma l’offerta è al minimo
Photo by mastersenaiper – Pixabay
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In Italia, quasi 4 milioni cercano casa in affitto, ma la preferenza per gli affitti brevi riduce la disponibilità stabile sul mercato.

Affitti in Europa: domanda record ma l’offerta è al minimo
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Il mercato degli affitti in Europa sta vivendo un’accelerazione senza precedenti. Secondo il Rapporto “La casa in locazione in Italia e in Europa”, presentato da Scenari Immobiliari e Abitare Co. al Forum Locazione 2025, circa 20 milioni di persone sono oggi alla ricerca di un’abitazione in affitto. Tra loro, ben 3,95 milioni sono italiani, pari a quasi il 20% del totale continentale. Questa crescente pressione si scontra però con un’offerta rigida, rallentata da uno scarso ricambio di immobili e dalla preferenza crescente per gli affitti brevi.

“Circa tre europei su dieci vivono in affitto” – ha spiegato Francesca Zirnstein, direttrice generale di Scenari Immobiliari – “mentre il 69% possiede l’abitazione in cui vive, un dato in lieve calo rispetto al 2023”. Dal 2014 a oggi, la quota di affittuari è cresciuta del 5,6%, a conferma di un cambiamento graduale ma costante. Tra i Paesi con la maggiore incidenza di famiglie in affitto spicca la Germania, dove il 52,7% opta per la locazione, seguita da Austria e Danimarca. L’Italia, invece, si mantiene al di sotto della media europea, con un tasso del 24,6%, a riprova di una cultura abitativa ancora fortemente ancorata alla proprietà come garanzia di stabilità economica e familiare.

I prezzi salgono ovunque, con Milano in vetta

Negli ultimi dieci anni, i canoni di locazione residenziale in Europa sono aumentati del +10,2%, arrivando a una media di oltre 240 euro al metro quadrato all’anno. Solo nell’ultimo trimestre del 2024, gli affitti mensili medi hanno toccato i 1.600 euro per un appartamento (+3,2% su base annua), mentre i monolocali si attestano intorno ai 1.200 euro e le stanze singole per studenti hanno superato i 700 euro.

Tra le capitali europee analizzate, Berlino si conferma la più accessibile con 1.570 euro/mese, mentre Milano si distingue come la città con i canoni più elevati: 2.090 euro al mese, con un incremento del 5% rispetto all’anno precedente. Amsterdam e Parigi seguono con prezzi simili, ma con una tendenza meno accentuata. Questi dati mettono in evidenza un divario sempre più marcato tra offerta disponibile e capacità di spesa degli affittuari, soprattutto nelle grandi aree metropolitane.

Il mercato italiano si muove, ma resta indietro

Nel 2024, il mercato degli affitti in Italia ha registrato 7,7 milioni di unità abitative dedicate alla locazione stabile, a cui si aggiungono 770.000 immobili destinati agli affitti brevi. In totale, oltre 1,3 milioni di nuovi contratti sono stati stipulati, generando circa 9 miliardi di euro in canoni annui. La superficie media delle case locate è di 85 mq, con un canone nazionale medio di 580 euro al mese, in crescita del 4,7% rispetto al 2023.

Milano emerge come il polo più dinamico, con 76.000 nuove locazioni nel 2024 (+4% su base annua), seguita da Roma, che sfiora gli 80.000 contratti ma registra un calo dell’8%. Bologna, Napoli e Genova mostrano andamenti diversificati, ma tutte condividono sfide comuni: scarsità di offerta a prezzi sostenibili e una domanda in crescita, soprattutto da parte di studenti fuori sede e professionisti. A sottolinearlo è Giuseppe Crupi, CEO di Abitare Co., secondo cui sta prendendo piede anche una domanda “ibrida”, formata da famiglie e single con buona disponibilità economica, interessati a soluzioni alternative alla classica locazione o all’acquisto.

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Contratti, modelli abitativi e divari di prezzo

Sul fronte contrattuale, la formula ordinaria (4+4) rappresenta ancora circa il 50% degli accordi, anche se in calo rispetto a dieci anni fa. Cresce invece il contratto concordato, oggi al 25%, mentre i contratti destinati agli studenti universitari stanno vivendo un’espansione significativa.

Parallelamente, si affaccia un nuovo segmento abitativo: quello delle soluzioni di alta qualità, in aree strategiche e ben collegate, pensate per una clientela con esigenze flessibili e risorse medio-alte. Infine, il confronto tra vendita e affitto rivela un’ulteriore disparità: tra il 2015 e il 2024, i prezzi di vendita in Italia sono saliti del +12,8%, mentre gli affitti hanno registrato un +8,4%. In Germania, lo scarto è ancora più ampio: +47% per la compravendita contro +15,5% per i canoni. Segno che, in molti contesti, l’affitto continua a rappresentare un’alternativa economicamente più sostenibile, pur restando sotto pressione.