Spostiamo le lancette indietro. Il cambio della stagione oraria ha implicazioni per la salute, l’ambiente e le nostre bollette.

Tra sabato 25 e domenica 26 ottobre 2025, alle 3:00 del mattino, saluteremo l’ora legale per abbracciare nuovamente l’ora solare, riportando le lancette indietro di un’ora. Ma cosa comporta realmente questo cambiamento per il nostro quotidiano?
Quando e come cambia l’ora nel 2025
L’atteso cambio dall’ora legale all’ora solare è imminente, previsto per la notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre 2025. Alle 3:00 del mattino, gli orologi segneranno di nuovo le 2:00, facendo così guadagnare un’ora di sonno. Questo passaggio, oltre a regalare mattinate più chiare, è stato concepito per ottimizzare l’uso della luce naturale e ridurre il consumo di energia elettrica.
Ma perché alterniamo ora legale e solare? Il dibattito è tutt’altro che chiuso. Alcuni sostengono che mantenere l’ora legale tutto l’anno ridurrebbe lo stress corporeo legato a questi mini cambiamenti di fuso orario, migliorando umore, concentrazione e qualità del sonno. Inoltre, una maggiore esposizione alla luce del giorno favorirebbe l’assimilazione di vitamina D e il benessere generale.
L’evoluzione storica del cambio d’ora e il dibattito attuale

L’idea di cambiare l’orario non è nuova. Fu proposta per la prima volta nel XVIII secolo da Benjamin Franklin. In Italia, l’ora legale fece la sua comparsa durante la Prima Guerra Mondiale, con l’obiettivo di risparmiare energia. Dopo diverse interruzioni, dal 1966 è tornata come prassi consolidata, con il cambio regolare in corrispondenza delle ultime domeniche di marzo e ottobre.
Un accordo europeo del 1980 ha uniformato queste date tra gli Stati membri, anche se la questione continua a sollevare discussioni. La proposta della Commissione europea nel 2018 di abolire definitivamente il cambio d’ora, nonostante abbia raccolto ampio consenso, non è stata ancora attuata.
Gli impatti del ritorno all’ora solare nel 2025
Il ritorno all’ora solare porta con sé diverse implicazioni, evidenziate anche dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA). Secondo SIMA, il cambio di orario impatta su molteplici aspetti della nostra vita, dalla salute all’economia, fino all’ambiente. Insieme a Consumerismo No Profit, ha raccolto oltre 350.000 firme per sollecitare il Governo a mantenere l’ora legale per tutto l’anno, supportando la richiesta con dati concreti.
Tra il 2004 e il 2024, l’adozione dell’ora legale ha permesso un risparmio energetico di 11,7 miliardi di kWh, riducendo le spese sulle bollette dei cittadini di circa 2,2 miliardi di euro. Solo nel 2024, Terna ha registrato un risparmio di 330 milioni di kWh, traducendosi in una diminuzione delle emissioni di CO₂ pari a 200.000 tonnellate, un beneficio ambientale equivalente a piantare milioni di nuovi alberi.
