Chi accetta il modello senza correzioni gode di semplificazioni, ma sono pochi i casi in cui i dati risultano realmente completi e corretti.

La versione precompilata del modello 730/2025 è accessibile dal portale dell’Agenzia delle Entrate e contiene oltre 1,3 miliardi di informazioni raccolte da fonti diverse: spese sanitarie, universitarie, dati delle Certificazioni Uniche e comunicazioni da soggetti terzi. Un imponente flusso di dati che, però, non sempre confluisce in modo impeccabile nel modulo. Capita spesso che il contribuente debba correggere o integrare le informazioni, rinunciando così ai benefici previsti per chi accetta senza modifiche il set predisposto dall’Amministrazione finanziaria.
Dall’accesso all’invio: cosa è cambiato
Dal 15 maggio è possibile trasmettere online la dichiarazione dei redditi, con o senza modifiche. Tuttavia, problemi tecnici come quelli registrati il 16 maggio, quando i servizi dell’Agenzia sono andati in tilt a causa dell’elevato numero di accessi, possono complicare il processo. Nonostante tutto, resta valida la scadenza del 30 settembre per completare l’adempimento. Nel 2024, ben 24,7 milioni di contribuenti hanno utilizzato la modalità precompilata, ma solo 5 milioni hanno effettuato l’invio in autonomia, senza l’aiuto di intermediari.
L’illusione della dichiarazione “pronta”
La promessa di una dichiarazione pronta all’uso resta, per molti, un miraggio. Lo conferma il sondaggio condotto dalla redazione di Informazione Fiscale: lo scorso anno solo il 22% dei partecipanti ha trovato tutti i dati corretti nel proprio modello precompilato. Omissioni e imprecisioni restano frequenti, soprattutto nelle sezioni relative alle spese sanitarie. Nel 2023, la partenza della stagione dichiarativa online è stata segnata da ritardi e disservizi, a conferma di quanto sia ancora necessario un attento controllo da parte dell’utente.

Verifica obbligatoria, vantaggi solo per pochi
Sebbene la precompilata tragga informazioni da un’ampia rete di fonti, come farmacie, scuole e istituti bancari, non mancano i casi in cui dati fondamentali mancano del tutto o risultano sbagliati. Questo impone una verifica accurata, soprattutto per evitare errori nel calcolo delle imposte e per usufruire correttamente delle detrazioni fiscali. Salute, istruzione, mutui e affitti: ogni spesa può fare la differenza. Chi accetta la dichiarazione senza modifiche gode di una semplificazione nei controlli, ma questa possibilità si rivela più teorica che reale per la maggior parte dei contribuenti.