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Bonus Donne: al via l’agevolazione tanto attesa

Bonus Donne: al via l’agevolazione tanto attesa
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Dopo mesi di trattative e discussioni, è finalmente partita l’agevolazione che promette di aiutare le donne con l’intento di ridurre il gap salariale con gli uomini.

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Un nuovo slancio all’occupazione femminile arriva con l’attivazione del Bonus Assunzione Donne, una misura che punta a ridurre il divario di genere nel mercato del lavoro italiano. Dopo alcuni intoppi burocratici, la firma tanto attesa dei decreti attuativi da parte del Ministero del Lavoro e del MEF segna il via libera a questo incentivo rivolto a datori di lavoro che assumono donne e giovani sotto i 35 anni.

All’interno dei finanziamenti, sono stati stanziati fondi annuali crescenti, partendo da 7,1 milioni di euro per il 2024 fino a raggiungere 208,2 milioni di euro nel 2026. Questi fondi supportano un sistema di “doppio binario”, che riserva condizioni specifiche alle regioni situate nella Zona Economica Speciale (ZES), come Abruzzo, Calabria e Sicilia.

Opportunità e Limiti dell’Agevolazione Economica

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Con questo incentivo, le aziende private che assumeranno, entro la fine del 2025, donne in difficoltà a tempo indeterminato, potranno beneficiare di un’esenzione totale dai contributi previdenziali per due anni. Questa riduzione dei costi, che può arrivare fino a 650 euro mensili per lavoratrice, esclude comunque i contributi destinati all’INAIL. Resta inalterata anche l’aliquota per il calcolo delle prestazioni pensionistiche future.

Per ottenere il bonus, è essenziale che le assunzioni generino un incremento netto dell’occupazione. In altre parole, il numero di dipendenti deve aumentare rispetto alla media degli ultimi 12 mesi. Per i contratti part-time, il calcolo considera le ore complessive lavorate. Inoltre, il provvedimento esclude dal computo eventuali riduzioni di forza lavoro in aziende affiliate.

Il “Doppio Binario”: Un Approccio Differenziato

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Il sistema del “doppio binario” rappresenta una delle novità principali, distinguendo tra le aziende su scala nazionale e quelle operanti nelle ZES del Sud Italia. Le imprese fuori da queste regioni, che assumono dal 1° settembre 2024 fino a fine 2025, possono beneficiare di un esonero contributivo per donne disoccupate da più di 24 mesi.

Nelle ZES, per le assunzioni a tempo indeterminato di donne disoccupate da almeno 6 mesi, il completo esonero dai contributi previdenziali è disponibile per un periodo massimo di due anni, previa autorizzazione della Commissione Europea. Anche qui, il beneficio mensile può raggiungere i 650 euro, escludendo i premi INAIL.

Requisiti Specifici e Esclusioni

Le categorie di donne che possono essere assunte beneficiando del bonus sono principalmente due: coloro che sono senza lavoro da almeno 24 mesi, ovunque residenti, e quelle che risiedono nel Sud inclusi nella ZES, disoccupate da 6 mesi. Tuttavia, è importante notare che il bonus non si applica ai contratti di lavoro come quelli domestici o di apprendistato.

Inoltre, non è possibile combinare questo incentivo con altri esoneri contributivi, ma esso resta compatibile con la maxi-deduzione fiscale del 120% per nuove assunzioni. Al momento, siamo in attesa del parere della Corte dei Conti e della successiva pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale per la completa operatività del provvedimento.