Interesserà molti italiani che hanno contratto un mutuo a tasso variabile la circostanza che il tasso euribor dopo essere aumentato senza sosta da circa 8 mesi a questa parte nella settimana precedente ha avuto una frenata, seppur molto limitata. Ricordiamo che tale tasso indica il tasso di sconto a cui le vaire banche si prestano liquidità tra di loro. Dopo aver raggiunto i minimi storici circa 8 mesi fa, il tasso euribor sei mesi attualmente viene quotato ad 1,049 per cento leggermente inferiore all’ 1,050 per cento di giovedi scorso. Siamo quindi arrivati ad una nuova fase di appiattimento dell’ indice per la gioia di tutti quelli che hanno acquistato casa con un mutuo a tasso variabile? Per dare una risposta a questa domanda occorre dare uno sguardo all’andamento storico dell’ euribor e soprattutto al quadro macroeconomico in generale. Gli analisti prevedono una situazione di normalizzazione alla fine del triennio prossimo ed i future sull’indice indicano che alla fine del 2012 il tasso a tre mesi si aggirerà intorno all’1,73 per cento. Pertanto la crescita sarà graduale ma molto lenta per permettere alle varie economie di assestarsi e di non danneggiare troppo lo sviluppo. Il problema è che attualmente le banche non hanno molta necessità di reperire fondi liquidi perché ne hanno in sovrabbondanza. Il quantitative easing americano, la politica di portare a zero quasi tutti i tassi di sconto da parte delle banche delle varie nazioni mondiali, ha inondato il globo di liquidità e gli investimenti tendono ancora ad essere abbastanza cauti. Ad esempio nell’ ultima tornata di collocamento dei fondi all’ 1 per cento della banca centrale europea il collocamento non ha avuto un grosso successo. Infatti l’ 11 Novembre sono state presentate richieste per 12,3 miliardi a fronte di circa 36 miliardi di euro di prestiti scaduti. Tra l’ altro il clima è abbastanza teso anche perché le dichiarazioni fatte da governatore della banca irlandese alludendo ad un possibile intervento da parte del fondo monetario internazionale. Pronte le repliche della banca centrale europea che ha subito smentito un aiuto al governo irlandese. Tuttavia alla riunione dei G20 un punto fermo sarà proprio discutere l’ entità e le modalità degli aiuti comunitari che tanto hanno fatto discutere quando sono stati concessi alla Grecia. La Germania per bocca del premier Angela Merkel ha più volte ribadito che non deve essere solo il settore pubblico a farsi carico di detti aiuti, dicendo chiaramente che anche le banche, che hanno anche loro alcune responsabilità, devono provvedere a finanziamenti ed erogazioni nei confronti degli stati che possono essere inadempienti. Tornando all’ euribor occorre monitorare costantemente l’indice per i possessori di mutuo a tasso variabile, infatti una variazione di 25 punti percentuali comporta in genere circa un’aumento tra i 18 ed i 25 euro della rata mensile.
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