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Trattative per la vendita di Repubblica e La Stampa: cresce la tensione nelle redazioni

Trattative per la vendita di Repubblica e La Stampa: cresce la tensione nelle redazioni
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Aggiornamenti cruciali per l’editoria italiana: il futuro di due storiche testate in bilico

Nel cuore dell’industria editoriale italiana si stanno muovendo acque profonde. Sono infatti in corso vivaci discussioni per la vendita di due delle più illustri testate del nostro panorama: Repubblica e La Stampa. I riflettori sono puntati su questa vicenda critica, che vede protagonisti Gedi e il gruppo editoriale greco Antenna, nel contesto di un negoziato che solleva numerose domande e preoccupazioni tra i lavoratori.

Non si tratta semplicemente di un cambiamento di proprietà: è una questione che tocca la natura stessa dell’identità giornalistica italiana.

Un negoziato che si protrae nel tempo

Il gruppo editoriale Gedi, detentore di brand significativi come L’Espresso, è impegnato in una trattativa con Antenna Group, guidato dall’armatore greco Theodore Kyriakou. Il negoziato si trova ora nella fase cruciale dei tempi supplementari, essendosi prolungato di due mesi oltre la scadenza originaria. Il patto firmato permette alle due parti di discutere ulteriormente la cessione dei preziosi asset editoriali.

Ma non è solo il magnate greco a mostrarsi interessato: all’orizzonte è apparso anche Leonardo Maria Del Vecchio. Figlio del fondatore di Luxottica, ha presentato un’offerta di circa 140 milioni di euro, cercando di inserirsi nella negoziazione con determinazione. Tuttavia, Exor, azionista di controllo di Gedi, ha scelto di rinnovare l’esclusiva con Kyriakou, lasciando aperti scenari ancora incerti sul destino della vendita. Si mormora che un pre-accordo sia già stato raggiunto, anche se queste voci attendono conferma ufficiale.

L’impatto sulle redazioni: ore di incertezza e mobilitazione

Le negoziazioni non sono soltanto una questione di numeri e contratti, ma coinvolgono direttamente le vite e l’operato delle redazioni. A Torino, i giornalisti della Stampa si trovano in stato di agitazione, con scioperi e un’assemblea permanente in atto. Questo clamore sindacale non è passata inosservata, tanto che il sito della Stampa non ha prodotto nuovi contenuti fino al mattino dell’11 dicembre, mentre le edicole lamentavano la mancanza del quotidiano.

Anche i giornalisti di Repubblica sono in fermento, impegnati a esprimere il loro malcontento attraverso un’assemblea straordinaria. L’incontro programmato nel pomeriggio tra i Cdr delle diverse testate del gruppo e i vertici di Gedi potrebbe rivelarsi cruciale. Come dichiarato dal Cdr de La Stampa, i dipendenti sono preoccupati per il loro futuro, lamentando la mancanza di certezze sull’occupazione, la solidità del potenziale acquirente e il destino delle infrastrutture digitali.

L’ingombrante ombra degli Agnelli: il ruolo di Exor

Exor, la potente holding legata alla famiglia Agnelli-Elkann, è un protagonista centrale in questa storia. Ricca di partecipazioni in aziende di spicco come Ferrari e Stellantis, Exor detiene anche un’influenza significativa nel mondo dell’editoria. La scelta di prolungare il negoziato con Antenna suggerisce una strategia ben ponderata, ma le motivazioni dietro questa decisione restano in parte avvolte nel mistero.

Le questioni che si agitano attorno a questa transazione sono tante e complesse, intrecciando economia e futuro dell’informazione. Contratti e accordi non sono solo fatti di firme; portano con sé le speranze e le aspettative di molte persone, dai dirigenti ai reporter, che hanno contribuito a costruire le storie raccontate dai giornali giorno dopo giorno. Con l’incedere delle trattative, cresce anche l’attesa per una risoluzione che possa garantire una stabilità futura, mantenendo viva l’anima critica e informativa che caratterizza la stampa italiana.

Fonte: www.ilsole24ore.com