Occhiello introduttivo
La Danimarca propone un aumento drastico delle tasse sui prodotti da fumo, causando preoccupazioni tra consumatori e produttori.
In un contesto in cui l’Unione Europea continua a considerare il settore del tabacco un’importante fonte di entrate fiscali, emerge una proposta che potrebbe riscrivere le regole del gioco. Il 4 dicembre, il Working Party on Tax Questions discuterà infatti una revisione della direttiva sulle accise del tabacco, mantenuta sotto l’attenta supervisione della Danimarca. Questa nuova direzione non solo impone una pressione maggiore rispetto alle previsioni originarie, ma prospetta anche un significativo rialzo dei prezzi per i fumatori e per la filiera del tabacco.
La proposta danese sotto esame
Le polveri sono state accese: a Bruxelles, il 4 dicembre ci sarà un acceso dibattito sull’aumento della tassazione del tabacco a livello europeo. La Danimarca ha messo sul tavolo una proposta esplosiva che potrebbe far lievitare i prezzi al consumo di quasi il triplo per alcuni prodotti. Questa "stangata danese" include rincari che arrivano fino al 132% per il tabacco riscaldato e addirittura un 1000% per le bustine di nicotina. Questi numeri hanno fatto storcere il naso a molti, soprattutto considerando che la bozza originale presentata dalla Commissione europea nel luglio 2025 aveva già messo in conto un aumento dei prezzi al consumo, ma di entità più moderata.
Il malcontento dei cittadini e le implicazioni economiche
C’era da aspettarselo, la reazione del pubblico non si è fatta attendere. La consultazione pubblica svolta in seguito alla divulgazione della bozza di direttiva ha visto un massiccio 92% di oppositori ai rincari sui prodotti da fumo. Questo sentimento di dissenso accomuna ben 17.000 cittadini europei, di cui 3.000 italiani, che vedono in queste misure un rischio non solo per il proprio portafoglio, ma anche per l’intero settore economico legato al tabacco. La prospettiva di un aumento della tassa del tabacco ha portato a galla poi la controversia su chi dovrebbe beneficiare del surplus di entrate: l’Unione Europea o i singoli Stati membri? Con stime che parlano di un potenziale surplus di 15 miliardi di euro, Paesi come Italia, Grecia, Svezia e Bulgaria non hanno esitato a esprimere la loro contrarietà al trasferimento di questi fondi direttamente nei bilanci dell’Unione Europea.
Conseguenze sulla filiera del tabacco e il mercato nero
L’industria del tabacco, già sotto pressione, potrebbe dover affrontare un contraccolpo devastante. L’aumento delle tasse non solo minaccia di far lievitare il prezzo dei prodotti, ma potrebbe anche danneggiare pesantemente gli investimenti in tecnologie innovative destinate a contenere i danni del fumo. Senza contare che i prezzi elevati potrebbero spingere i consumatori verso i circuiti del contrabbando, dove il prodotto è disponibile a costo inferiore. In una sorta di paradosso, la proposta danese potrebbe così frenare lo sviluppo di prodotti meno nocivi, alla fine danneggiando tutti, dai produttori ai consumatori, fino alle finanze pubbliche.
L’argomento è complesso e i suoi sviluppi meritano di essere seguiti con attenzione, chiudendo in un certo senso un cerchio che vede contrapposti interessi economici, salute pubblica e politici. La decisione finale potrebbe avere effetti a catena sul mercato europeo del tabacco e sulle strategie fiscali degli Stati membri.
Fonte: www.ilsole24ore.com

