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Sanità, firmato il nuovo contratto: aumenti e settimana corta

Sanità, firmato il nuovo contratto: aumenti e settimana corta
Photo by sasint – Pixabay
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Dopo mesi di attesa arriva la firma definitiva del contratto 2022-2024 per il comparto Sanità: aumenti, tutele e nuove regole per 581 mila lavoratori.

Sanità, firmato il nuovo contratto: aumenti e settimana corta
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Nella giornata di lunedì 27 ottobre, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran) ha formalizzato la firma definitiva del contratto collettivo nazionale per il comparto Sanità 2022-2024. Questo accordo segue la preintesa di giugno e ha ricevuto l’approvazione dalla Corte dei Conti. Scopriamo insieme le novità più rilevanti.

Incremento salari e carriera

Una delle principali innovazioni del contratto riguarda gli aumenti salariali per il personale sanitario, amministrativo e ostetrico, coinvolgendo una platea di circa 581.000 lavoratori. Sono previsti incrementi che possono arrivare fino a 172 euro lordi mensili, con effetto retroattivo in busta paga a partire da novembre, includendo anche gli arretrati del 2024-2025, distribuiti su 13 mensilità.

In termini di progressione di carriera, il contratto amplia l’accesso all’area di elevata qualificazione. Ora anche chi possiede una laurea triennale, con un’esperienza di incarico di almeno sette anni, può accedere, accanto ai laureati magistrali con incarichi di tre anni e ai titolari di titoli di studio equivalenti.

Novità nell’organizzazione del lavoro

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Tra le novità organizzative, spicca l’introduzione di una settimana lavorativa di 36 ore su quattro giorni, una modalità ancora sperimentale che necessita dell’adesione volontaria dei lavoratori. È stato inoltre riconosciuto il buono pasto per chi lavora da remoto e viene data priorità di accesso a chi assiste familiari disabili. Sono previsti anche straordinari convertibili in caso di incarichi, con un limite di 5.000 euro.

Parallelamente, il contratto ha introdotto il profilo di Assistente infermiere, estendendo tutele in materia di congedi, permessi e formazione. Si rivolge particolare attenzione all’età media crescente del personale, proponendo politiche mirate per migliorare le condizioni lavorative.

Tutele e critiche sui nuovi accordi

Riguardo alla sicurezza, sono state previste misure specifiche per proteggere il personale vittima di aggressioni, come il patrocinio legale e, su richiesta, supporto psicologico. Inoltre, sono state aggiornate le indennità infermieristiche e di pronto soccorso. Il contratto ha trovato opinioni contrastanti. Mentre sindacati come Nursind e Nursing Up accolgono favorevolmente l’accordo, Cgil e Uil esprimono dissenso, criticandone le limitazioni economiche e strutturali. Cgil segnala come il contratto possa comportare una perdita economica media di 172 euro rispetto al costo della vita, mentre Uil critica la mancanza di stabilità nei meccanismi retributivi e definisce insufficiente la regolamentazione del nuovo ruolo di Assistente infermiere.

Secondo Aran, rappresentato dal presidente Antonio Naddeo, il contratto costituisce una base solida per il futuro del settore. Anche il Ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, sottolinea l’importanza di iniziare subito la preparazione per il prossimo contratto 2025-2027, ponendo l’accento sull’urgenza degli incrementi salariali e delle indennità.

Concludendo, l’approvazione delle Regioni, rappresentata da Marco Alparone del Comitato di settore Regioni-Sanità, concepisce l’accordo come un significativo riconoscimento per il personale sanitario. Il focus si sposta ora sulle prossime fasi negoziali per garantire continuità e miglioramento nel settore.