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Pensione a 58 anni: il possibile ritorno di Opzione Donna nel 2026

Pensione a 58 anni: il possibile ritorno di Opzione Donna nel 2026
Photo by Alexas_Fotos – Pixabay
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Una proposta della UIL riaccende le speranze per molte lavoratrici: si torna a parlare della pensione anticipata a 58 anni, con una misura più inclusiva rispetto a quella attuale.

Pensione a 58 anni: il possibile ritorno di Opzione Donna nel 2026
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Con la bozza della legge di Bilancio ora nelle mani del Parlamento, il testo è soggetto a possibili modifiche attraverso gli emendamenti. In questo contesto, la UIL — tra i principali sindacati italiani — ha avanzato una proposta destinata a far discutere: reintrodurre, a partire dal 2026, Opzione Donna nella sua versione originale, quella che permetteva il pensionamento a 58 anni per un’ampia platea di lavoratrici. Un ritorno alle origini che cancellerebbe le restrizioni introdotte negli ultimi anni.

La proposta UIL: flessibilità e maggiore equità

L’attuale normativa su Opzione Donna, valida fino al 31 dicembre 2025, limita l’accesso solo a categorie ristrette: donne con almeno il 74% di invalidità, caregiver conviventi con familiari disabili e lavoratrici licenziate o impiegate in aziende in crisi. Inoltre, l’età minima per l’uscita è di 59 anni, con variazioni in base al numero di figli. La UIL, invece, propone una misura più equa: tutte le lavoratrici potrebbero accedere alla pensione a 58 anni, con 35 anni di contributi, indipendentemente dalla loro situazione familiare o lavorativa.

Come funzionerebbe la “nuova” Opzione Donna

La proposta mira a ripristinare la struttura originaria di Opzione Donna: pensionamento anticipato per le lavoratrici dipendenti (pubbliche e private) a 58 anni, con almeno 35 anni di contributi maturati entro il 31 dicembre 2025. Per le autonome, l’età richiesta salirebbe a 59 anni, mantenendo però gli stessi requisiti contributivi. Un meccanismo già sperimentato in passato, che potrebbe tornare in auge se accolto dal Parlamento durante l’iter di approvazione della legge di Bilancio.

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Un’opportunità concreta per migliaia di donne

Se approvata, la riforma rilancerebbe una misura ormai marginale. Dopo anni di restrizioni, Opzione Donna tornerebbe ad essere una scelta concreta per migliaia di lavoratrici, offrendo un’uscita anticipata dal mondo del lavoro in cambio del calcolo interamente contributivo dell’assegno pensionistico. Un compromesso che molte potrebbero ritenere vantaggioso, soprattutto in un momento storico in cui la flessibilità in uscita rappresenta una delle esigenze più sentite.