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Occupazioni abusive: lo Stato paga se lo sgombero ritarda

Occupazioni abusive: lo Stato paga se lo sgombero ritarda
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Le giustificazioni operative non bastano: la Cassazione impone responsabilità agli organi preposti per danni da inerzia operativa.

Occupazioni abusive: lo Stato paga se lo sgombero ritarda
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La Suprema Corte ha stabilito che se le forze dell’ordine tardano nell’eseguire uno sgombero senza un valido motivo, il proprietario può ottenere un risarcimento economico. Il caso in questione ha visto una lunga attesa, nonostante un’ordinanza del giudice già emessa: l’immobile è rimasto occupato per oltre quattro anni. In questo lasso di tempo, il danno economico per la mancata disponibilità dell’abitazione è risultato evidente. La Cassazione ha quindi riconosciuto alla proprietaria un risarcimento di oltre 183.000 euro, a carico del Ministero dell’Interno.

Il nuovo reato di occupazione arbitraria: cosa prevede la legge

La sentenza si inserisce nel quadro normativo rafforzato dal cosiddetto Pacchetto Sicurezza, in vigore dal 12 aprile 2025. Con l’articolo 10 del Decreto Legge n. 48, è stato introdotto nel Codice Penale il reato di occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui. Chiunque si impossessi di un’abitazione altrui senza titolo o ne impedisca il rientro al legittimo proprietario, rischia ora pene severe: da 2 a 7 anni di reclusione, comprese sanzioni per chi agevola o coopera nell’occupazione.

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La Cassazione mette fine ai rinvii “di comodo”

Nel caso oggetto della sentenza n. 24053 del 28 agosto 2025, le forze dell’ordine avevano giustificato i continui rinvii con motivazioni come l’assenza del medico, la mancanza dei servizi sociali e timori legati all’ordine pubblico. La Corte ha chiarito che simili ragioni non possono essere considerate cause di forza maggiore e che tali ritardi integrano una condotta omissiva illecita. In altre parole, l’inerzia operativa da parte degli organi preposti non solo ostacola la giustizia, ma comporta una responsabilità risarcitoria nei confronti dei cittadini danneggiati.

Tutele rafforzate per i proprietari di immobili

Questa pronuncia contribuisce a rafforzare le tutele per chi subisce un’occupazione abusiva, mettendo fine all’incertezza che per anni ha caratterizzato l’esecuzione degli sgomberi. Se in passato i proprietari erano spesso lasciati soli ad affrontare lunghi tempi di attesa, oggi la giurisprudenza stabilisce un principio chiaro: l’esecuzione dell’ordine del giudice non può essere ostacolata da disorganizzazione o negligenze operative. La decisione rappresenta quindi un precedente importante che potrebbe influenzare futuri casi simili e velocizzare concretamente le procedure di liberazione degli immobili occupati.