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Nuova era per i dipendenti degli enti locali: aumenti fino a 277 euro

Nuova era per i dipendenti degli enti locali: aumenti fino a 277 euro
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Il rinnovo del contratto per le Funzioni Locali promette un importante miglioramento economico per i dipendenti di Comuni, Regioni e altri enti locali: aumenti medi fino a 277 euro al mese e arretrati che superano i 2.000 euro, con la firma dell’accordo attesa entro novembre.

Nuova era per i dipendenti degli enti locali: aumenti fino a 277 euro
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Mentre si avvicina il tanto atteso rinnovo del contratto collettivo nazionale per le Funzioni Locali, le trattative continuano a essere al centro dell’attenzione. L’obiettivo? Migliorare le condizioni economiche dei dipendenti di Comuni, Regioni e altri enti locali.

Verso un accordo: le tappe cruciali

Le trattative tra l’Aran, l’Agenzia per la Rappresentanza Negoziate delle Pubbliche Amministrazioni, e i sindacati sono in pieno svolgimento. Cgil e Uil insistono su aumenti più sostanziosi, spinti dal divario retributivo esistente rispetto ai dipendenti statali. Tuttavia, vi è ottimismo sul fronte Aran: la firma del contratto per il triennio 2022-2024 potrebbe essere a portata di mano. La data cruciale da segnare sul calendario è il 3 novembre, giorno in cui si attende la conclusione del primo ciclo di trattative.

Numeri e prospettive del rinnovo

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Il contratto in arrivo, pur riferendosi a un periodo ormai trascorso, promette un incremento mensile medio di 141,97 euro su tredici mensilità. Inoltre, agli aventi diritto verranno riconosciuti arretrati pari a 1.770 euro. Subito dopo, si avvieranno le negoziazioni per il successivo contratto 2025-2027, che prevede aumenti tra i 90,11 e i 135,16 euro mensili e arretrati di 421,86 euro. Sommando tutto, si prospetta un incremento complessivo di 277,13 euro mensili, con arretrati che raggiungono i 2.195,39 euro.

Sfide e opportunità: la posizione dei sindacati

Nonostante i progressi, le risorse economiche messe a disposizione non sembrano sufficienti ai sindacati. Cgil e Uil sostengono che gli incrementi non compensano adeguatamente la perdita di potere d’acquisto dovuta all’inflazione e sono ben lontani dai livelli salariali degli statali. Il governo Meloni, con la legge di bilancio 2026, ha destinato risorse per ridurre queste disparità: 50 milioni di euro per il 2027 e 100 milioni a partire dall’anno successivo, mirati a “armonizzare progressivamente i trattamenti economici accessori.”

La Cisl, da parte sua, è favorevole a una rapida ratifica del contratto, auspicando una pronta attuazione di questi aumenti. Il prossimo incontro potrebbe rivelarsi decisivo per stabilire se vi è spazio per un compromesso, aprendo così la strada al miglioramento delle condizioni salariali dei lavoratori degli enti locali.