Dalla stretta sulle detrazioni per figli e familiari all’avvio del taglio dei bonus edilizi: tutte le novità che nel 2026 ridisegneranno il sistema fiscale italiano, con effetti concreti sui redditi delle famiglie.

Il 2026 segnerà una svolta fiscale tangibile per milioni di contribuenti. Frutto delle disposizioni contenute nella Legge di Bilancio 2025, le nuove regole porteranno a una significativa riduzione delle agevolazioni fiscali riconosciute in dichiarazione dei redditi. Una razionalizzazione che punta a rendere il sistema più coerente con la riforma IRPEF in corso, ma che di fatto si tradurrà in un aumento della tassazione per le famiglie con redditi medio-alti.
In particolare, per i contribuenti con redditi superiori a 75.000 euro, entreranno in vigore limiti più rigidi sulle spese detraibili, calcolati in base al numero di figli a carico. Ad esempio, con un solo figlio e un reddito tra i 75.000 e i 100.000 euro, il tetto scenderà a 9.800 euro, per poi calare a 5.600 euro oltre i 100.000. In presenza di due figli, si oscillerà tra gli 11.900 e i 6.800 euro, mentre le famiglie più numerose avranno accesso a un massimo di 14.000 euro, ridotto a 8.000 per i redditi più alti. Unica eccezione prevista: i figli con disabilità, per i quali rimangono applicabili i tetti più favorevoli.
Figli, nonni e coniugi: il taglio alle detrazioni per i familiari a carico
Le modifiche alle detrazioni non risparmiano neppure i familiari a carico. A partire dal 2025, la detrazione fino a 950 euro per i figli resterà valida solo tra i 21 e i 29 anni e solo se il figlio non ha ancora terminato il periodo coperto dall’assegno unico. Raggiunti i 30 anni, il beneficio sarà concesso solo in caso di disabilità certificata.
Ancor più netto l’intervento sulle altre tipologie di familiari. La detrazione di 750 euro continuerà a essere riconosciuta esclusivamente per gli ascendenti – genitori, nonni e bisnonni – mentre scompare per coniugi separati percettori di assegni, nipoti, fratelli, sorelle e suoceri conviventi. A farne le spese saranno anche i cittadini extraUE: dal 2025, non sarà più possibile detrarre le spese per familiari residenti all’estero, una misura che fino ad oggi tutelava molte famiglie con legami transnazionali.
Effetti concreti si vedranno a partire dalla dichiarazione dei redditi 2026, quando gli importi percepiti inizieranno a riflettere queste novità.
Casa e detrazioni edilizie: tagli in arrivo anche per ristrutturazioni e arredi
Il capitolo dei bonus edilizi non fa eccezione. Dal 1° gennaio 2026, si ridurranno le percentuali di detrazione per ristrutturazioni e interventi di efficienza energetica. L’ecobonus e il bonus ristrutturazioni scenderanno rispettivamente al 36% per gli immobili principali e al 30% per le altre tipologie. Già nel 2025, il primo taglio era stato fissato al 50% per la prima casa e al 36% per gli altri immobili, segnando l’inizio di un progressivo ridimensionamento.
Salvo cambiamenti, uscirà definitivamente di scena anche il bonus mobili ed elettrodomestici, strumento che ha sostenuto per anni il mercato interno dell’arredo e incentivato gli acquisti legati ai lavori edilizi. Anche in questo caso, il risultato sarà una minore convenienza per chi intende rinnovare casa, con impatti diretti su spesa privata e consumi.

Un fisco più selettivo: impatto economico e aumento delle entrate
Le misure introdotte puntano, secondo le intenzioni del legislatore, a rendere il sistema fiscale più equo ed efficiente. Ma per le famiglie italiane il risultato sarà un aumento delle imposte effettive. I numeri parlano chiaro: solo dalla revisione delle detrazioni IRPEF per nuclei familiari si stimano entrate aggiuntive per lo Stato pari a 146,2 milioni di euro nel 2026, cifra destinata a crescere fino a 854,9 milioni nel 2035.
Quanto alle detrazioni per i familiari a carico, nel 2026 il bilancio sarà ancora più pesante: 630,9 milioni di euro di maggiori entrate, a fronte di 496,1 milioni già nel 2025. Il taglio dei bonus edilizi, più difficile da quantificare per via della natura pluriennale delle detrazioni, porterà comunque un incremento delle entrate pari a 13,9 milioni nel 2025 e a 79,3 milioni nel 2026.
Dietro a questi numeri c’è una realtà concreta: meno sconti fiscali per quasi tutte le categorie di contribuenti. E mentre si discute di nuove riforme per alleggerire il carico sul ceto medio, il 2026 si profila come un anno in cui le famiglie vedranno ridursi i benefici e aumentare il peso fiscale reale.