Home » Economia » Manovra Finanziaria: La Sfida degli Investimenti per il Futuro

Manovra Finanziaria: La Sfida degli Investimenti per il Futuro

Manovra Finanziaria: La Sfida degli Investimenti per il Futuro
Lettura: 3 minuti

Un’analisi sulle tensioni e le incertezze legate agli investimenti per la crescita nell’attuale manovra finanziaria.

Cambia qualcosa con la nuova manovra economica? La risposta è complessa e avvolta da sfide significative. Il governo si trova in una posizione delicata alla ricerca di fondi per potenziare la legge di bilancio in discussione. L’accordo difficoltoso con le banche per definire il loro contributo finanziario sottolinea la complessità dell’operazione in corso.

Investimenti Limitati e Sfide Industriali

Nell’arco del triennio coperto dalla manovra, sono destinati tra 8 e 9 miliardi per dare ossigeno al settore delle imprese e sostenere la politica industriale. Questo pacchetto include iniziative come il piano Transizione 5.0, i crediti d’imposta previsti per le Zone Economiche Speciali, e i finanziamenti della Nuova Sabatini. Tuttavia, questa somma, considerata dalla Confindustria più adeguata per un singolo anno invece che per tre, solleva dubbi sulla sufficienza del provvedimento.

Il panorama non cambia completamente: le misure appaiono più come incentivi orizzontali che strumenti di innovazione tecnologica. Mancano azioni mirate a settori emergenti e filiere strategiche. L’assenza di progetti per rilanciare settori manifatturieri cruciali come l’automotive e la siderurgia è evidente, lasciando aperti interrogativi sulla direzione che il paese sta prendendo.

Equilibrio Tra Stabilità e Crescita

La legge di bilancio attualmente riflette la volontà del governo di mantenere stabilità nei conti pubblici, mossa apprezzata dagli osservatori internazionali. Tuttavia, la storia economica raccontata da questi numeri non esprime una svolta verso una crescita robusta: è previsto un misero 2% di crescita cumulata nel triennio 2025-2027.

Inoltre, il rendimento della produttività rimane stagnante, aumentando di solo lo 0,7% nell’ultimo decennio, una crescita che impallidisce di fronte alla media dell’Eurozona. Anche se i dati sull’occupazione sono positivi, la qualità dei nuovi lavori riflette una predominanza del settore terziario, mentre la produzione manifatturiera scivola in un pantano di indici negativi.

Possibili Ritocchi e Vie da Percorrere

Sullo sfondo di questi elementi, possibili modifiche "last minute" sono da aspettarsi. Si prospetta una semplificazione del piano Transizione 5.0 e una sua eventuale proroga fino al 2028. Tuttavia, la sensazione predominante è che la manovra triennale avrebbe necessitato di decisioni più audaci per affrontare le sfide di crescita.

L’incentivo di riflettere sulla natura e l’obiettivo degli investimenti appare essenziale per trasformare l’economia. L’ottimismo, sebbene tangibile, deve essere bilanciato da una strategia solida e coinvolgente che possa muovere il Paese verso una direzione di progresso sostenibile e innovativo. In questo contesto, il governo è chiamato a rivedere quanto fatto e considerare con coraggio alternative che possano imprimere una svolta decisa alla storia economica italiana.

Fonte: www.ilsole24ore.com