
La legge per le piccole e medie imprese, tanto attesa e discussa, sembra ormai prossima all’approvazione definitiva. Tuttavia, nonostante le speranze riposte nel progetto, molti ritengono che manchi di quel rinnovamento incisivo che era tanto necessario.
Dopo anni di attesa, finalmente la legge annuale per le piccole e medie imprese è a un passo dal suo traguardo alla Camera. Questo segna una tappa storica, considerando che dal 2009 è previsto l’obbligo di presentare annualmente al Parlamento un disegno di legge a tutela delle imprese di piccole dimensioni. In Italia, queste aziende rappresentano ben il 99% del panorama imprenditoriale, secondo l’Istat. Ma se la preparazione era stata colma di aspettative, il risultato ha sollevato non poche critiche. Gran parte degli economisti e delle categorie economiche attendevano misure efficaci per promuovere l’aggregazione e stimolare la crescita dimensionale delle imprese. Invece, ci si trova di fronte a provvedimenti frammentati, privi dell’ampiezza che sarebbe stata necessaria.
Provvedimenti Sparsi e Senza Respiro Riformista
La natura delle leggi che devono essere approvate ogni anno rischia, com’è accaduto anche in passato con provvedimenti sulla concorrenza, di produrre solo una miriade di piccole misure. Purtroppo, queste non riescono a innescare un vero processo di riforma ma piuttosto rappresentano un esercizio di maquillage legislativo. Le leggi annuali, anziché segnare svolte significative, spesso si perdono in dettagli che avrebbero potuto trovare spazio in altre normative. Non è un caso che dal 2009, anno in cui l’obbligo è stato introdotto, solo la prima legge abbia avuto un impatto sostanziale.
Una Logica Precautoria che non Premia
Nella nuova legge vengono ripristinate le agevolazioni fiscali per le reti d’impresa, ma il limite detassabile è stato fissato a soli 1 milione di euro annuali per tre anni. Questo tetto è considerato inadeguato dalle associazioni di categoria, che giudicano la misura troppo timida. Inoltre, un’ampia sezione della legge è dedicata alla regolamentazione delle recensioni online, ritenute lecite solo se pubblicate entro 30 giorni dall’utilizzo del prodotto o servizio. Tale mossa riflette un’ottica difensiva, pensata per proteggere settori come turismo e ristorazione, senza introdurre vere misure di crescita.
Una Legge che Lascia Ancora in Attesa
Le speranze di molti erano riposte in un disegno di legge che potesse finalmente fungere da volano per la crescita delle piccole e medie aziende. Tuttavia, con poca innovazione e un’impostazione che non riesce a rompere con il passato, il provvedimento finale offre poco margine per l’entusiasmo. La sfida resta quella di superare un modello che finora ha prodotto solo provvedimenti parziali, senza respiro ampio o impulso riformista. E tu, sei soddisfatto di una legge che si avvicina con rassegnazione più che con speranza?

