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Legge di Bilancio 2026: cosa cambia per la pensione anticipata?

Legge di Bilancio 2026: cosa cambia per la pensione anticipata?
Photo by geralt – Pixabay
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Quota 103 e Opzione Donna verso la fine: la Legge di Bilancio 2026 ridisegna il panorama delle pensioni anticipate.

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Le anticipazioni sulla Legge di Bilancio 2026 hanno sorpreso molti: due importanti canali per la pensione anticipata, Quota 103 e Opzione Donna, sembrano destinati a scomparire. Sono invece confermati l’Ape Sociale e il rinomato bonus Maroni, elementi fondamentali per i lavoratori che guardano al pensionamento anticipato.

Cosa significa per Quota 103 e Opzione donna?

La notizia più eclatante è sicuramente l’assenza, nel testo della Legge di Bilancio 2026, del rinnovo di Quota 103 e Opzione Donna. Questi strumenti, previsti in scadenza entro la fine dell’anno, sembrano non essere stati inclusi nel nuovo piano finanziario dello Stato. Attualmente, Quota 103 consente il pensionamento anticipato ai lavoratori con 62 anni di età e 41 anni di contributi. Tuttavia, già nel 2024 erano state introdotte alcune penalizzazioni, particolarmente sul calcolo dell’assegno. Con la nuova Legge di Bilancio, l’accesso tramite Quota 103 appare definitivamente tagliato, un passo coerente con l’obiettivo di limitare le uscite anticipate dichiarato nel DPB.

Analogamente, anche Opzione Donna, rivolta a donne caregiver, dipendenti in crisi o invalide, non trova spazio nel nuovo disegno di legge. Questo canale, che richiedeva 61 anni di età e 35 di contributi, ha subito restrizioni negli anni, rendendo l’accesso sempre più selettivo.

Ape Sociale e bonus Maroni: i pilastri restanti

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Nonostante le soppressioni, Ape Sociale e il bonus Maroni restano ancore di salvezza per chi cerca di anticipare il pensionamento. Ape Sociale si conferma come supporto per gli operai impegnati in lavori gravosi, oltre a disoccupati, invalidi civili e caregiver. Gli attuali requisiti includono 63 anni di età e un variegato numero di anni di contributi, a seconda delle specifiche categorie lavorative.

Il bonus Maroni, dal canto suo, continua a premiare chi decide di mantenere l’attività lavorativa pur avendo già maturato il diritto al pensionamento. Quest’incentivo, noto anche come bonus Giorgetti, offre un aumento di stipendio per chi posticipa il ritiro, ed era disponibile anche per coloro che avevano maturato i requisiti per Quota 103.

Cambiamenti necessari per la sostenibilità del sistema

Le scelte effettuate nella Legge di Bilancio 2026 sembrano orientate a garantire la sostenibilità del sistema previdenziale di fronte alle sfide demografiche e alla necessità di contenere la spesa pubblica. Il testo sottolinea l’importanza di mitigare gli effetti potenzialmente negativi dell’invecchiamento della popolazione, incrementando al contempo i requisiti per l’uscita anticipata.

In definitiva, se confermate dalla fase parlamentare, queste modifiche segneranno una svolta significativa nel modo di concepire il pensionamento anticipato in Italia. Gli attori sociali e politici saranno chiamati a discutere e valutare l’impatto di tali misure, mentre i lavoratori dovranno riconsiderare le loro aspettative per il futuro.