Intesa Sanpaolo ha recentemente compiuto un passo significativo, ampliando il suo fondo sanitario integrativo per garantire una maggiore protezione a 240.000 persone, includendo non solo i dipendenti ma anche le loro famiglie e i pensionati.
Il gruppo bancario italiano ha stretto un accordo con i principali sindacati del settore, tra cui Fabi, First, Fisac, Uilca e Unisin. Questo accordo prevede l’aumento delle quote di contribuzione sia da parte dell’azienda che dei lavoratori, con l’obiettivo di garantire una sostenibilità a lungo termine del fondo e migliorarne le prestazioni, tenendo conto dell’invecchiamento della popolazione e delle crescenti difficoltà del sistema sanitario pubblico.
Estensione delle Coperture Sanitarie
Una delle novità più rilevanti è l’ampliamento della "long term care" (Ltc) che sarà estesa a tutti gli iscritti, purché maggiorenni e assicurabili. La banca si impegna, infatti, a trovare soluzioni alternative per includere anche coloro che attualmente non potrebbero essere assicurati. Complessivamente, circa 200.000 persone potranno beneficiare di una rendita mensile di circa 1.600 euro, attivabile in caso di comprovata non autosufficienza. Inoltre, il fondo sanitario è stato progettato per continuare a offrire protezione anche ai figli dei dipendenti che dovessero abbandonare il nucleo familiare e al personale coinvolto in operazioni di cessione extra gruppo.
Garanzie di Stabilità e Sicurezza
L’accordo prevede, inoltre, che nel caso di episodi di disagio o violenza familiare, un membro del fondo possa richiedere la revoca della qualifica di familiare beneficiario, a seguito di disposizioni dell’Autorità Giudiziaria. Paolo Citterio, coordinatore Fabi di Intesa Sanpaolo, ha affermato: "L’intervento rappresenta un’importante evoluzione del welfare aziendale, garantendo una maggiore protezione sociale." Claudio Stroppa della First Cisl ha evidenziato come siano stati stabiliti limiti economici agli aumenti delle contribuzioni e come i familiari che beneficiano della legge 104 siano stati del tutto esonerati dagli aumenti.
Rilevanza Sociale dell’Accordo
Roberto Gabellotti della Fisac Cgil ha sottolineato l’urgenza di un intervento, dato il "declino degli assunti attivi e l’invecchiamento generale degli assistiti". Questi fattori, se ignorati, avrebbero potuto portare a problematiche finanziarie nella gestione del fondo. Secondo Simona Ortolani della Uilca, l’accordo non solo migliora la protezione per il personale e le loro famiglie, ma assume una valenza particolarmente importante nel contesto attuale, caratterizzato da crescenti difficoltà sociali. Infine, Massimiliano Lanzini di Unisin/Confsal ha commentato come l’intesa abbia notevolmente migliorato le rendite per coloro che non sono in grado di autosostenersi, esaltando ulteriormente il forte impatto sociale dell’accordo.
Fonte: www.ilsole24ore.com

