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Il Tg1 domina, ma l’informazione TV segna una diminuzione

Il Tg1 domina, ma l’informazione TV segna una diminuzione
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Nell’era delle connessioni veloci, l’audience televisiva tradizionale registra una contrazione. Il Tg1 guida ancora gli ascolti dei telegiornali, ma nel panorama complessivo l’attenzione degli spettatori cala sensibilmente.

L’informazione televisiva in Italia sta attraversando una fase di mutamento significativo. Il Tg1 si conferma il leader indiscusso tra i telegiornali, incarnando un appuntamento serale irrinunciabile per molti italiani. Con un pubblico di quasi 4,6 milioni di telespettatori, l’edizione serale del Tg1 ha registrato un incremento dello 2,6% rispetto all’anno precedente, un dato positivo evidenziato dall’Osservatorio sulle Comunicazioni di Agcom. Tuttavia, il quadro generale presenta contrasti: benché il tempo complessivamente dedicato ai telegiornali sia aumentato, con un modesto +0,5% in prima serata e +1,4% nella fascia diurna, la realtà è che il pubblico complessivo si è ridotto rispetto al 2021. In particolare, le edizioni serali dei telegiornali hanno visto una diminuzione del 19,9% e quelle diurne del 20,3%, segnalando una tendenza chiara e preoccupante per l’industria dell’informazione.

Il successo e il calo delle edizioni serali

Il confronto tra i principali telegiornali italiani rivela un altro scenario interessante. Rai 1, con il suo Tg1 sotto la guida di Gian Marco Chiocci, mantiene la leadership con valori che superano i 3 milioni di telespettatori. Il Tg5 segue con 3,4 milioni di spettatori, mostrando però una flessione del 7,1% nell’ultimo anno e addirittura del 23,5% rispetto a quattro anni fa. Anche il TgR e il Tg3 hanno visto una riduzione degli spettatori rispettivamente a 2,2 milioni e 1,7 milioni, sebbene il Tg La7 sia in controtendenza grazie a un incremento del 7,6% in un anno. Al contempo, il Tg4 e Studio Aperto, nonostante piccoli balzi positivi rispetto all’anno precedente, mostrano comunque una flessione significativa nel raffronto con il 2021.

Variabilità negli ascolti dei telegiornali diurni

Passando alla fascia intermedia del giorno, il copione è simile. Il Tg1 delle 13.30 rimane saldamente in testa con 3,3 milioni di telespettatori, registrando una leggera crescita di ascolti. Seguono il Tg5 e il TgR, che seppur godano ancora di una vasta platea, mostrano una diminuzione di spettatori. Anche il Tg2 testimonia un calo, mentre il Tg La7 delle 13.30 vede un’eccezionale crescita; Studio Aperto e il Tg4 sono l’eccezione, con incrementi che però si confrontano comunque con un passato recente di più alti numeri di ascolto. E mentre si osservano aumenti isolati, la trama più ampia rivela un pubblico complessivo in declino.

Le nuove frontiere della connettività: una migrazione digitale

Pare quindi che con l’espansione delle connessioni internet veloci, l’Italia stia muovendo parte della sua attenzione dalle tradizionali piattaforme televisive verso il mondo digitale. Il numero di linee broadband e ultrabroadband ha visto un incremento costante, con le connessioni in fibra FTTH che ormai rappresentano una fetta considerevole delle connessioni. Da qui scaturisce un dato intrigante: il traffico dati del 2025 ha registrato aumenti significativi rispetto agli anni precedenti, segnalando una migrazione digitale in piena regola. Questo spostamento verso la digitalizzazione potrebbe spiegare la flessione degli ascolti nella TV tradizionale, mentre le persone esplorano sempre di più le possibilità offerte dalla rete. Anche il mercato delle telecomunicazioni sta vivendo un periodo di cambiamenti, con Fastweb e Vodafone che guadagnano terreno nel settore della fibra FTTH, superando operatori storici come Tim. È evidente che una parte sempre più rilevante del pubblico si stia rivolgendo a forme di consumo di media che sfruttano la tecnologia moderna, determinando di fatto un cambiamento nel panorama dei media che conoscevamo.

Fonte: www.ilsole24ore.com