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Giovani e lavoro: la svolta della comunicazione al forum Wpp

Giovani e lavoro: la svolta della comunicazione al forum Wpp
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Al forum Wpp di Milano, la comunicazione emerge come un elemento cruciale per la coesione sociale, andando oltre il mero scopo promozionale per diventare un motore di trasformazione culturale e sociale.

Alla quattordicesima edizione del Forum Wpp svoltosi a Milano, un vento di cambiamento ha pervaso il mondo della comunicazione d’impresa. Qui la comunicazione non si limita più a essere un semplice strumento di marketing, ma cerca di ridefinire le basi del tessuto sociale italiano, riunendo sotto un unico ombrello giovani, lavoro e fiducia nelle istituzioni. In questo contesto, la sfida per i comunicatori è trasformare la loro narrazione in una forza che possa veramente ricostruire un patto sociale ormai logoro.

La sfida del presente: trattenerli e costruire opportunità

Per i giovani italiani, intraprendere una carriera professionale si configura spesso come una salita ardua e scoraggiante. I dati presentati recentemente al Forum Wpp insieme al Teha Group dipingono un quadro complesso: i neo-lavoratori guadagnano circa il 55,7% del salario medio nazionale, segnale di un mercato del lavoro che stenta a valorizzare il potenziale dei suoi talenti. Non sorprende allora che molti giovani scelgano di lasciare il Paese, innescando una fuga di cervelli di cui si parla troppo spesso senza mai correre ai ripari. Solo un misero 10% dei figli di genitori senza diploma riesce a migliorare significativamente la propria situazione economica, rivelando un ascensore sociale quasi inerme.

Ripensare il patto sociale: oltre i divari

La frattura sociale italiana si riflette in disparità impressionanti, che non possono più essere ignorate. Il Forum sottolinea come il divario salariale di genere in Italia sia tra i più alti in Europa, con un dislivello del 39% annuo. La diseguaglianza patrimoniale non è meno drammatica: l’1% della popolazione detiene una ricchezza 84 volte maggiore rispetto al 20% più povero. Questi dati, se letti con lungimiranza, rappresentano un appello per politiche di equità e redistribuzione che possano sostenere uno sviluppo economico più inclusivo. Mentre la demografia mostra una popolazione in rapido invecchiamento e un tasso di natalità tra i più bassi d’Europa, la fiducia nelle istituzioni rimane impantanata al 33%, rischiando di frammentare ulteriormente i legami sociali necessari per la crescita.

La nuova visione della comunicazione

In un’era dominata dall’avvento dell’intelligenza artificiale, emerge un nuovo modo di concepire la comunicazione. Come ha affermato Massimo Beduschi, Italy Chairman di Wpp, i dati non sono più meri numeri, ma indicatori chiave su cui focalizzare gli sforzi per progettare "il futuro che vogliamo". L’intelligenza artificiale diventa così non solo uno strumento tecnologico, ma un banco di prova per la società. Simona Maggini, Country Manager di Wpp Italia, invita ad adottare un approccio pragmatico, esortando a non farsi sopraffare da ansie infondate rispetto all’impatto dell’AI sul lavoro. La vera sfida è mantenere la creatività al centro del processo, evitando che l’efficienza imposta dalla tecnologia appiattisca l’unicità del pensiero umano. Sarà dunque fondamentale – sostiene Massimo Beduschi – ricercare un equilibrio dove le macchine supportano piuttosto che sostituire, permettendo al talento umano di emergere come vero protagonista del cambiamento sociale ed economico.

Fonte: www.ilsole24ore.com