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Giornata nera per piazza affari: Milano leader delle perdite

Giornata nera per piazza affari: Milano leader delle perdite
Photo by ShenXin – Pixabay
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Nel tIn un venerdì che rischia di passare alla storia come un altro “venerdì nero” per i mercati azionari, piazza Affari di Milano si distingue negativamente registrando le performance peggiori tra le principali borse europee.

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Gli influssi globali pesano significativamente sui mercati, in particolare la crisi delle banche regionali negli Stati Uniti, che ieri ha subito un forte calo tra timori crescenti riguardanti i rischi e la qualità del credito. Questo, insieme a previsioni poco promettenti per i mercati statunitensi, ha innescato un avvio previsto in ribasso per Wall Street.

Pressione sui mercati: vendite e scadenze tecniche

La situazione negativa non risparmia l’indice Ftse Mib di Milano, che intorno alle 12:50 segna una violazione del 2,1% a pochi passi dai minimi di giornata. Seguono il Dax tedesco con una flessione superiore al 2% e il Cac-40 di Parigi che, invece, limita il calo a -0,7%. I volumi scambiati ammontano a circa 1,6 miliardi di euro.

Secondo un trader presente sul mercato, la giornata è segnata da una volatilità esasperata con investitori che, approfittando del recente rialzo, optano per incassare i profitti e chiudere posizioni. Le scadenze tecniche trimestrali delle opzioni accentuano inoltre l’incertezza tra i titoli.

Crisi del settore bancario in evidenza

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Il comparto bancario italiano ed europeo è sotto forte pressione, con l’indice settoriale che arretra del 3,2%. In particolare, pesanti perdite colpiscono UNICREDIT e MPS, ciascuno con una diminuzione superiore al 3,2%, mentre INTESA SANPAOLO cede il 2,45%. Tutte le banche sono in rosso, mentre si avvicina la stagione delle trimestrali. Barclays avverte che “i risultati del terzo trimestre evidenzieranno un po’ di pressione sul margine di interesse, ma allineati alla guidance attuale“. Rimane marginale l’attenzione sull’eventuale impatto della manovra del governo italiano, che prevede di raccogliere oltre 11 miliardi di euro da banche e assicurazioni.

Settore della difesa e telecomunicazioni in ribasso

Il settore della difesa non sfugge alla spirale negativa, colpito da cali dopo l’accordo di tregua a Gaza fra Hamas e Israele, che vede FINCANTIERI e LEONARDO scendere rispettivamente del 5,6% e 5,1%. Anche AVIO soffre pesantemente, perdendo il 10%.

TELECOM ITALIA segna un calo dell’1%, nonostante il rally di ieri a seguito del passaggio della valutazione di Deutsche Bank da ‘hold’ a ‘buy’, con un target price aggiornato a 0,62 euro contro 0,34 euro precedenti.

Pochi lati positivi in un panorama dominato da ribassi

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Tra pochi segni di speranza, brilla PIRELLI con un incremento dell’1,6%, alimentato dalle aspettative di conferma delle stime nei prossimi risultati trimestrali, attesi il 6 novembre. Secondo il report di Intermonte, “mentre concorrenti come Michelin hanno ridotto le previsioni per il 2025, ci si aspetta che Pirelli le confermi, grazie all’assenza di eventi negativi rilevanti dai problemi di Michelin, ai solidi trend dei primi nove mesi e ad una base di confronto più favorevole nel quarto trimestre”.

Monitoraggio necessario

La giornata borsistica si preannuncia complessa e volatile, mentre gli investitori osservano attentamente le evoluzioni delle dinamiche globali. È probabile che l’andamento delle prossime settimane possa fornire ulteriori indicazioni sulla stabilità di Piazza Affari e dei mercati più ampi.