Dalla disoccupazione alla crescita salariale: un modello che può ispirare chi vuole dare valore alle proprie competenze.

Stephen, nigeriano, ha vissuto in prima persona una trasformazione professionale che ha dell’incredibile: in soli quattro anni ha cambiato tre aziende, aumentando il proprio stipendio in maniera esponenziale. Tutto è cominciato nel periodo del lockdown, quando ha deciso di lasciare il lavoro senza avere un piano preciso. Ha trascorso mesi alla ricerca di nuove opportunità, collezionando rifiuti e silenzi. Poi, un contatto via social gli ha aperto una porta. Da lì è iniziata la scalata.
Il job hopping come leva per la crescita salariale
“Se non raddoppio lo stipendio ogni 18 mesi, non mi sento finanziariamente al sicuro”, ha dichiarato Stephen a Techpoint Africa. Da questa visione è nata la sua strategia: cambiare lavoro regolarmente, con l’obiettivo di ottenere aumenti significativi. Questa pratica, nota come job hopping, è sempre più diffusa tra le nuove generazioni, specie nei mercati in rapida evoluzione. Per Stephen non è stata una fuga dall’instabilità, ma un metodo consapevole per raggiungere la sicurezza economica in un contesto, quello nigeriano, dove l’inflazione e la mancanza di tutele rendono difficile fare piani a lungo termine.

Prepararsi al salto: i consigli di chi ce l’ha fatta
Dietro la sua storia non c’è fortuna, ma una serie di scelte ragionate. Stephen consiglia di iniziare a cercare un nuovo impiego già dopo il primo anno, puntando a raddoppiare lo stipendio. Per farlo, suggerisce un approccio lucido: non accettare la prima offerta, costruire una rete di contatti attraverso piattaforme social come X (ex Twitter), e imparare a negoziare. “Nessuna azienda ti fa l’offerta migliore al primo colpo”, afferma con decisione. La pazienza e la preparazione diventano quindi le chiavi per massimizzare ogni opportunità.
Un metodo replicabile o un’eccezione?
La storia di Stephen si distingue per concretezza, ma pone anche una domanda implicita: è un caso isolato o un modello da seguire? Se è vero che ogni percorso è personale, la sua esperienza offre spunti utili per chi sente di valere di più ma non sa da dove cominciare. L’invito è chiaro: guardare al proprio lavoro con lucidità, analizzare il mercato, valorizzare le proprie competenze e non temere il cambiamento. Perché, come dimostra Stephen, a volte basta una scelta coraggiosa per riscrivere il proprio futuro.