Dopo anni di dibattiti, torna in discussione il destino del canone RAI: tra proposte di taglio, esenzioni e nuove modalità di pagamento, ecco cosa potrebbe cambiare dal 2026.

Il canone RAI, una delle imposte più discusse dagli italiani, è da anni collegato direttamente alla bolletta dell’energia elettrica, misura che ha drasticamente ridotto l’evasione. Attualmente, la tassa si applica per il semplice possesso di un televisore, indipendentemente dall’effettiva visione dei canali RAI. Il pagamento avviene in dieci rate mensili, da gennaio a ottobre, direttamente sulla bolletta elettrica dell’abitazione principale del nucleo familiare. Chi possiede più immobili, infatti, è tenuto a versarlo una sola volta, legato alla residenza anagrafica. Tuttavia, in caso di più utenze intestate a diversi membri della stessa famiglia, è necessario segnalare correttamente l’esenzione per evitare addebiti duplicati.
Proposte di modifica nella manovra: verso i 70 euro?
Come accade quasi ogni anno in prossimità della legge di Bilancio, anche la manovra attualmente in discussione in Senato riporta al centro l’ipotesi di una riduzione del canone. Sebbene la bozza ufficiale non contenga ancora novità in merito, la Lega ha ripresentato un emendamento per abbassare l’importo annuo da 90 a 70 euro. La proposta prevede, tra le opzioni discusse in passato, anche l’introduzione di ulteriori 11 minuti di pubblicità al fine di compensare il minore gettito. Il tema resta divisivo, ma ogni modifica riguarderebbe comunque le famiglie a partire da gennaio 2026. Nel frattempo, il pagamento resta invariato: nove euro al mese per dieci mesi.
Esenzioni: chi può fare domanda e come presentarla
Accanto alla possibile riduzione del canone, resta valida la possibilità di ottenere l’esenzione per alcune categorie. In primo luogo, possono richiederla coloro che non detengono alcun apparecchio radiotelevisivo. Un’altra fascia interessata riguarda gli over 75 con un reddito annuo non superiore a 8.000 euro. Esclusi dal pagamento anche militari alloggiati in strutture di servizio, diplomatici e personale straniero in Italia proveniente da Paesi con convenzioni specifiche. La domanda va presentata entro il 31 gennaio 2026 per ottenere l’esenzione sull’intero anno. Chi presenta la richiesta tra il 1° febbraio e il 30 giugno potrà evitare il pagamento solo per il secondo semestre. Dopo tale data, l’esenzione non sarà più valida per il 2026.

Come presentare la richiesta di esonero per il 2026
Il modulo per l’esenzione è disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate o può essere ritirato presso le sedi territoriali. L’invio deve avvenire tramite PEC all’indirizzo [email protected].it In alternativa, chi non possiede una casella di posta elettronica certificata può spedire il modulo tramite posta ordinaria all’indirizzo: Agenzia delle Entrate – Direzione Provinciale I di Torino – Ufficio Canone TV – Casella postale 22 – 10121 Torino. Per evitare addebiti non dovuti, è consigliabile agire per tempo, considerando che la decorrenza dell’esonero è strettamente legata alla data di presentazione della domanda.

