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Bonus mobili 2026: proroga confermata e novità

Bonus mobili 2026: proroga confermata e novità
Photo by ottawagraphics – Pixabay
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Prorogato fino al 2026 il Bonus Mobili: confermata la detrazione fiscale del 50% per chi acquista arredi ed elettrodomestici nuovi legati a lavori di ristrutturazione.

Bonus mobili 2026: proroga confermata e novità
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Il Bonus Mobili continuerà a essere disponibile per coloro che acquistano mobili ed elettrodomestici nuovi fino al 2026. La recente bozza della legge di Bilancio, che attende l’approvazione parlamentare, prorogherà questa agevolazione, originariamente prevista fino al 2025, mantenendo il 50% di detrazione, con un tetto di spesa di 10.000 euro, suddivisibile in dieci anni.

Cos’è il bonus mobili 2026?

L’estensione del Bonus Mobili per il 2026 rientra nelle misure previste dall’art. 16, comma 2, del Decreto Legislativo 63/2013. Questo significa che chi investirà in arredo per case oggetto di ristrutturazione potrà recuperare il 50% della spesa sostenuta, fino a un massimo di 5.000 euro, con un vantaggio fiscale complessivo di 2.500 euro, distribuito in dieci rate annuali.

Importanza della data di inizio lavori

È fondamentale comprendere che il Bonus Mobili 2026 non è autonomo, ma va collegato a interventi di recupero del patrimonio edilizio, come previsto dall’art. 16-bis del TUIR. Pertanto, la data d’inizio dei lavori deve precedere quella degli acquisti. La validità dell’incentivo poggia sulla data riportata nel titolo edilizio o nella comunicazione all’ASL, quando richiesta. In assenza di obblighi edilizi, una dichiarazione sostitutiva sarà sufficiente per evitare contestazioni fiscali.

Quali interventi danno diritto al bonus mobili?

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Solo determinati lavori di recupero edilizio possono beneficiare del bonus per mobili ed elettrodomestici. Tra questi:

  • Manutenzione Straordinaria: Comprende interventi come l’adeguamento di impianti elettrici e idrico-sanitari, il rifacimento di coperture e la sostituzione di caldaie.
  • Restauro e Risanamento Conservativo: Permessi lavori di consolidamento e rinnovo degli elementi edilizi senza alterarne la struttura originale.
  • Ristrutturazione Edilizia: Coinvolge operazioni come il frazionamento, l’accorpamento e la demolizione, rispettando i limiti previsti.
  • Interventi di Ripristino Post-Calamità: Validità per immobili danneggiati da eventi calamitosi riconosciuti da uno stato di emergenza.

L’esclusione dall’incentivo riguarda attività di manutenzione ordinaria e lavori di edilizia libera, se eseguiti individualmente senza rientrare in un progetto più ampio di ristrutturazione. Per i condomìni, anche la manutenzione ordinaria delle parti comuni rientra nel bonus, come nel caso di opere sulle scale o sui citofoni, ma solo per elettrodomestici e arredi delle aree comuni.

Altri casi di applicabilità del bonus

Il Bonus Mobili 2026 si applica anche a interventi sull’edificio completo, come il restauro conservativo o la ristrutturazione edilizia, inclusa la demolizione e ricostruzione in zone sismiche classificate 1, 2 o 3. Questo incentivo si estende a chi acquista immobili nell’ambito di interventi antisismici, realizzati da cooperative o imprese immobiliari. La condizione essenziale resta l’anticipo della data d’inizio dei lavori di ristrutturazione rispetto all’acquisto dei mobili.

In sintesi, il Bonus Mobili 2026 rappresenta un’opportunità significativa per chi investe nel miglioramento della propria abitazione, continuando a offrire benefici fiscali anche nel prossimo futuro.