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Aumenti pensionistici: cosa aspettarsi tra dicembre e gennaio

Aumenti pensionistici: cosa aspettarsi tra dicembre e gennaio
Photo by Alexas_Fotos – Pixabay
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Gli ultimi mesi dell’anno portano buone notizie per i pensionati italiani. Tra tredicesime e perequazioni, gli assegni destinati ai pensionati subiranno dei significativi incrementi. È il momento giusto per capire come e perché le pensioni cresceranno in questo periodo.

Aumenti pensionistici: cosa aspettarsi tra dicembre e gennaio
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Buone notizie in arrivo per milioni di pensionati italiani: tra dicembre e gennaio gli assegni cresceranno sensibilmente. Tra la tredicesima, la possibile quattordicesima per gli over 64 e la nuova perequazione legata all’inflazione, il biennio si apre con aumenti tangibili e qualche gradita sorpresa. Scopri nel dettaglio quanto aumenteranno le pensioni, chi riceverà di più e quando arriveranno i nuovi importi.

Cosa cambia a dicembre per i pensionati?

A dicembre, i pensionati vedranno nel loro conto una cifra più alta del solito, principalmente per due motivi fondamentali. Innanzitutto, questo mese viene corrisposta la tanto attesa tredicesima mensilità. Questa è una mensilità aggiuntiva concessa a tutti coloro che ricevono una pensione, con l’esclusione dei beneficiari dell’Ape sociale. È come se ricevessero un secondo rateo, raddoppiando di fatto l’importo per il mese di dicembre.

Tuttavia, non tutti potranno godere appieno di questo “regalo”. Chi rientra nei regimi di tassazione del secondo scaglione IRPEF (iscalcolato al 35%, che scenderà al 33% nel 2026) vedrà comunque un prelievo fiscale proporzionato all’ammontare della loro pensione. A complicare leggermente le cose, le detrazioni fiscali che i pensionati solitamente ricevono non si applicano alla tredicesima, comportando un importo effettivo minore rispetto ai ratei mensili standard.

Gli altri benefici di dicembre: over 64 e aliquote ridotte

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Per gli over 64, il mese di dicembre porta con sé una sorpresa aggiuntiva: la quattordicesima mensilità, destinata a chi ha compiuto 64 anni dopo luglio 2025. Questa maggiorazione sociale, però, è riservata solo a coloro la cui pensione non supera due volte il trattamento minimo INPS, variando in base alla contribuzione e all’importo della pensione.

Inoltre, dicembre è un mese “esente” dalle addizionali comunali e regionali. Queste imposte, calcolate di norma solo per i primi 11 mesi dell’anno, non vengono applicate a dicembre, contribuendo a incrementare ulteriormente il neto percepito dai pensionati.

Aumenti di gennaio: perequazione e incrementi

Con l’inizio del nuovo anno, i pensionati possono aspettarsi ulteriori vantaggi. A gennaio, infatti, scatta la perequazione annuale, un processo che adegua gli importi pensionistici in base al tasso di inflazione registrato. Questo gennaio, le pensioni verranno rivalutate del 1,6% per i trattamenti fino a quattro volte il minimo INPS. Per chi percepisce pensioni superiori a questo limite, l’incremento riguarda solo parzialmente l’intero importo. Nello specifico, per la parte eccedente il quadruplo del trattamento minimo e fino a cinque volte, l’aumento è del 1,44%; mentre l’incremento è del 1,20% per la parte ulteriore.

In sintesi, dicembre e gennaio rappresentano mesi di positivo cambiamento per i pensionati italiani. Grazie agli aggiustamenti fiscal-burocratici e agli adeguamenti economici, questi mesi garantiscono un incremento complessivo degli importi netti percepiti, offrendo loro una maggiore tranquillità finanziaria.