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Aliquote Iva: i possibili cambiamenti in arrivo con la nuova manovra fiscale

Aliquote Iva: i possibili cambiamenti in arrivo con la nuova manovra fiscale
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Come le nuove misure fiscali potrebbero trasformare il panorama economico: dai tagli delle aliquote al sostegno per i beni di prima necessità.

Aliquote Iva: i possibili cambiamenti in arrivo con la nuova manovra fiscale
Photo by fotoblend – Pixabay

La scena politica italiana è in fermento con la discussione della legge di bilancio per il 2026, e uno dei temi centrali è la possibile riforma dell’Iva. Sebbene l’imposta sul valore aggiunto possa sembrare un dettaglio tecnico, le sue implicazioni economiche si riverberano nella vita quotidiana di tutti noi. Nonostante i tentativi passati di modificare l’Iva siano andati a vuoto, il Parlamento italiano sembra intenzionato, ancora una volta, a sfidare l’inevitabile.

Dai prodotti di consumo quotidiano fino a quelli più esclusivi, le proposte di modifica dell’Iva sembrano non risparmiare nessun settore. Quest’anno, all’interno dei numerosi emendamenti proposti, spiccano alcune idee che stanno attirando l’attenzione tanto del governo quanto dei cittadini.

La questione delle carni suine e delle ostriche

Quando si parla di modificare le aliquote Iva, i prodotti alimentari emergono come protagonisti assoluti. Un esempio significativo proviene da Raffaella Paita di Italia Viva, che ha proposto di ridurre l’Iva al 4% per le carni suine, una misura che, se adottata, potrebbe costare alle casse dello Stato circa 900 milioni di euro. Questo intervento, considerato da molti necessario per sostenere il settore agroalimentare, solleva però dubbi sui bilanci statali.

Anche le ostriche, un tempo al centro di vivaci dibattiti, sono tornate sotto i riflettori. Forza Italia, attraverso il senatore Claudio Lotito, ha richiesto l’inclusione delle ostriche tra i beni a cui applicare l’Iva agevolata al 10%. Proposte come queste sembrano voler ribaltare la percezione che le delizie culinarie siano privilegio di pochi, rendendole più accessibili sul mercato.

Una rivoluzione fiscale firmata Cinque Stelle

Il Movimento Cinque Stelle, mediante Mario Turco, ha lanciato una proposta ambiziosa: azzerare l’Iva su una vasta gamma di beni di prima necessità. Pasta, pane, latte, formaggi, e perfino frutta e verdura potrebbero, secondo questo piano, diventare esenti da imposta. L’intento è alleggerire il carico fiscale sui consumatori, un obiettivo che rischia di scontrarsi con l’impellente necessità di mantenere i saldi di finanza pubblica.

La lista di prodotti esentati dalla proposta è lunga e, a prima vista, allettante per le famiglie italiane. Tuttavia, l’impatto sul bilancio statale, stimato in 1,5 miliardi di euro, potrebbe rendere la proposta impraticabile. Resta da vedere se l’ambizione del Movimento riuscirà a tradursi in realtà o si scontrerà con la cruda matematica delle finanze pubbliche.

Novità e sfide per il futuro

Al di là dei prodotti alimentari, le proposte di modifica dell’Iva si estendono a diversi altri settori. Tino Magni dell’alleanza Verdi e Sinistra si spinge fino a proporre un’aliquota ridotta per i prodotti biologici certificati. Anche se questa misura potrebbe abbattere i prezzi al consumatore, l’onere sul bilancio è considerevole, facendo sì che queste richieste rischino di essere accantonate.

Sul fronte delle esigenze sociali, il dem Antonio Misiani propone agevolazioni per le organizzazioni di volontariato, prevedendo un’Iva al 4% sugli automezzi per fini sociali. Questa idea intende supportare più efficacemente le attività a vantaggio dei gruppi più vulnerabili della popolazione, un’aggiunta che potrebbe costare però circa 30 milioni di euro.

In definitiva, mentre il dibattito intorno all’Iva continua a suscitare vivaci discussioni, resta un’incognita quali proposte riusciranno a superare le sfide burocratiche e finanziarie. Fra la necessità di ammodernare il sistema fiscale e quella di proteggere le fragili finanze pubbliche, il governo cammina su un filo sottile, cercando il giusto equilibrio tra innovazione e sostenibilità economica.

Fonte: www.ilsole24ore.com